Angeli custodi

Allo stesso modo di Dafne, altre due presenze importanti erano parte della mia vita, ma anche nella galleria: Caterina e Kiki. Loro due le avevo conosciute quando avevo iniziato il viaggio all’interno dell’arte. Cate era colei che aveva reso i locali della nostro studio quello che avevo sempre sognato, mi aveva capita fino in fondo, non lasciando mai fuori anche i desideri del povero Pablo. Kiki ci ha aiutato da sempre nell’organizzazione degli eventi che presentavamo.

Cate ti guarda, ti vede e con una semplicità disarmante sa capire ed ascoltare te e la tua anima, senza farla sentire turbata, giudicata. Un animo gentile, buono, molto materno. Al momento giusto, però sa piazzarti un bel calcio in culo per darti una mossa!

 

        una foto di quei giorni, photo by Pablo

Kiki, sempre allegra, esuberante ed estrosa, è in grado di farti riflettere sulla parte più spirituale di te, facendoti sentire amata ed accolta. Con lei tutto va bene, puoi dire o fare quasi tutto, senza che lei batta ciglio. Kiki è una creatrice di eventi, mostre e sfilate davvero pazzesca. Alla fine di ogni sua festa chiunque rimaneva sbalordito dal tema, dalla musica scelta e…. dalla gente ed i personaggi che lei riusciva a coinvolgere!

Per esempio, durante al vernissage di Dafne, era stata proprio Kiki a proporre di includere le sculture di luce come rappresentazione visiva del racconto per adolescenti che avevo scritto. In questo modo c’erano davvero un sacco di persone diverse: quelli interessati alla fotografia, chi amava la lettura e altri appassionati ad espressioni diverse e particolari, come l’arte di Pablo.

In un momento mi voltai ed ecco che di nuovo ero occhi negli occhi con quella donna, mi avvolse un brivido di gelo… cercai subito la presenza di Pablo, ma non sembrava essere nei paraggi. Decisi di prendere il coraggio a quattro mani e di avvicinarmi. Sfoderai il mio miglior sorriso e quando stavo per parlare ed introdurmi con una battuta qualsiasi, lei mi sorprese ancora. “Ciao Stella, sono Anna, ti ricordi di me?” ; in un attimo era come se qualcuno mi avesse frantumata e rimessa insieme tutto in una volta. Allora non ero solo io… Le parlai di questa sensazione, di quanto mi sembrava di essere uguale a lei. Mi sorrise.

Continuava a fissarmi, a scrutarmi, quasi volesse sentirei i miei pensieri, anzi, forse li sentiva… Non capivo più niente. La musica, la gente che rideva e si divertiva, i giochi di luce tutt’intorno. Mi sussurrò all’orecchio e mi chiese: “allora non ricordi nulla?”

Mi sentii abbracciare dalle spalle: Cate, che mi conosceva come le sue tasche doveva avermi vista turbata e con una scusa qualsiasi mi portò a fare un bel brindisi con Dafne, Pablo e Kiki e portare così la serata al suo culmine. Cerano molte persone interessate alle foto, al racconto ed alle sculture, quindi era ora di mettersi al lavoro!

Negli anni, queste tre persone insieme a Pablo, hanno fatto sì che anche io smettessi di sentire quell’inquietudine che da sempre mi accompagna e qella sera non ha fatto eccezione. Bhè ecco, insomma, quella sensazione è lì che bussa, ma finora ho trovato il modo di rimetterla in silenzio. Ci riuscirò per sempre, oppure il ricordo di qualcosa di tremendamente sepolto nella mia memoria sta facendo crescere le sue radici? Il germoglio di una nuova esperienza è forse appena nato?

 

Ciao ragazzi! come al solito vi lascio un piccolo spazio musicale. Però vi prego, lasciatemi un commento! Qui oppure anche sui miei profili instagram guforox81, oppure su facebook stellapensanteilblog. Alla prossima!!!!

Elettricità nell’aria

Era mercoledì mattina, metà settimana, una di quelle particolri però. La galleria, con cui Pablo ed io collaboriamo,  si preparava ad esporre i lavori di una fotografa emergente di vero talento, una rarità. Io ero davvero elettrizzata, la star era Dafne! Lei, l’amica di una vita, il suo sogno: far filtrare dal bagno acido della sua pellicola accettazione, introspezione, estetica e profonda bellezza. I fortunati che avrebbero partecipato al vernissage avrebbero avuto un dono immenso da parte di quella ragazza. Lei è entrata nella mia vita ormai molto tempo fa. La famiglia , quella tradizionale non si sceglie, ma ad un certo punto della vita, arrivano delle persone che non puoi fare a meno di legare a te per il tutto il resto del tuo cammino.

https://www.instagram.com/roxybeatphoto/

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Comunque….

C’era fermento! L’ansia e l’elettricità erano palpabili. Bisognava definire gli ultimi particolari. Anche la musica aveva un ruolo fondamentale! Pablo avrebbe pensato al dj set come ogni volta. In quest’occasione,però, ci sarebbe stata la sua prima esposizione di sculture di luce: immagini visive che rappresentavano il racconto scritto di me, che da lì a qualche settimana sarebbe uscito in stampa.

Un periodo davvero pieno di buona energia, un circolo di amore per il nostro essere, nel profondo e nella condivisione.

Ma quegli occhi di qualche settimana prima mi avevano come… graffiato. Pablo lo sapeva, ero spesso assente. Per questa ragione tornammo nello stesso pub a berci una birra. Avevo la speranza di rivedere quella donna. Mi sentivo legata a lei. Era come se ci fosse un filo sottile che ci rendeva parte di uno stesso vestito.

Mi spaventavano molto questi pensieri, era come se un tarlo avesse iniziato il suo lavoro e non avesse più trovato riposo. Fortunatamente però, avevo vicino a me delle persone che non badavano alle stranezze altrui. In fondo qual è la normalità?

In un attimo era venerdì. Tutto era pronto… le 21.00! Si apre la porta e la gente arriva, lo spettacolo inizia, le maschere scendono e il nostro cuore si mette a nudo. Spero davvero che sarà un successo!

Alla prossima avventura amici, lasciatemi commenti e mi farete davvero un bel regalo. Per adesso ne lascio io alcuni per voi.  Alla prossima!