Elettricità nell’aria

Era mercoledì mattina, metà settimana, una di quelle particolri però. La galleria, con cui Pablo ed io collaboriamo,  si preparava ad esporre i lavori di una fotografa emergente di vero talento, una rarità. Io ero davvero elettrizzata, la star era Dafne! Lei, l’amica di una vita, il suo sogno: far filtrare dal bagno acido della sua pellicola accettazione, introspezione, estetica e profonda bellezza. I fortunati che avrebbero partecipato al vernissage avrebbero avuto un dono immenso da parte di quella ragazza. Lei è entrata nella mia vita ormai molto tempo fa. La famiglia , quella tradizionale non si sceglie, ma ad un certo punto della vita, arrivano delle persone che non puoi fare a meno di legare a te per il tutto il resto del tuo cammino.

https://www.instagram.com/roxybeatphoto/

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Comunque….

C’era fermento! L’ansia e l’elettricità erano palpabili. Bisognava definire gli ultimi particolari. Anche la musica aveva un ruolo fondamentale! Pablo avrebbe pensato al dj set come ogni volta. In quest’occasione,però, ci sarebbe stata la sua prima esposizione di sculture di luce: immagini visive che rappresentavano il racconto scritto di me, che da lì a qualche settimana sarebbe uscito in stampa.

Un periodo davvero pieno di buona energia, un circolo di amore per il nostro essere, nel profondo e nella condivisione.

Ma quegli occhi di qualche settimana prima mi avevano come… graffiato. Pablo lo sapeva, ero spesso assente. Per questa ragione tornammo nello stesso pub a berci una birra. Avevo la speranza di rivedere quella donna. Mi sentivo legata a lei. Era come se ci fosse un filo sottile che ci rendeva parte di uno stesso vestito.

Mi spaventavano molto questi pensieri, era come se un tarlo avesse iniziato il suo lavoro e non avesse più trovato riposo. Fortunatamente però, avevo vicino a me delle persone che non badavano alle stranezze altrui. In fondo qual è la normalità?

In un attimo era venerdì. Tutto era pronto… le 21.00! Si apre la porta e la gente arriva, lo spettacolo inizia, le maschere scendono e il nostro cuore si mette a nudo. Spero davvero che sarà un successo!

Alla prossima avventura amici, lasciatemi commenti e mi farete davvero un bel regalo. Per adesso ne lascio io alcuni per voi.  Alla prossima!

 

L’incontro

 

Ero in fase di rodaggio: stavo imparando a stare sola… a casa, nel tempo libero, ma soprattutto nella mia testa. In realtà mi piaceva. Uscivo spesso e stavo molto con gli amici, eravamo davvero un’unica grande famiglia. Per cui, abituata a condividere un caffè sempre in compagnia, un giorno chiesi ad un collega di venire al bar. Lui in realtà non mi era poi così simpatico, anzi, cercavo spesso di evitarlo. Per farla breve, a bere quel caffè venne solo Pablo. Pensai subito:    ” ecco, la solita sfigata….e adesso che gli dico??” Dopo il primo attimo di imbarazzo, mi sentii come se lo conoscessi da sempre. E da quel momento ci incontrammo tutti i giorni. Mi sentivo finalemte speciale. Quando andavamo in giro mano nella mano mi sentivo una principessa.

Per raccontarvi la portata della mia beatitudine, io , che di solito in auto sono, come si dice… un po’ un animale dopo essere stata tutta la mattina in giro con Pablo mano nella mano, salgo in macchina, mi fermo al semaforo rosso e …. baaam! una dietro mi tampona. Lei scende subito a scusarsi dicendomi che è colpa sua, che ha sbagliato pedale e che le dispiace tanto. Io, felice come una pasqua (normalmente sarei stata una iena), la tranquillizzo e le pago un caffè?!?!?!?! Tutto questo per me, in qualsiasi altro momento potrebbe avere un nome soltanto: FANTASCIENZA!

Ben presto però arrivò una bomba che non ero pronta ad affrontare.

Lui era fidanzato da 15 anni, io uscivo da una storia di 7. Al lavoro sapevano tutti delle nostre rispettive situazioni sentimentali, ma di noi no, praticamente nessuno. Solo Carla, la saggia del gruppo, mamma di 5 figli…. lei ha sempre creduto in noi, in un certo senso, lei è sempre stata il nostro fun club. Comunque, quel momento terribile per me, arrivò.  Pablo preso dal rimorso tornò a casa dalla ragazza di tutta una vita.. sentiva obblighi, doveri… 15 anni… eh sì,  il salto nel buio spaventa, eccome! Io ero distrutta. Piangevo ogni momento della mia giornata. Mi alzavo e piangevo, andavo al cinema ed ero una fontana, nemmeno dormivo, che continuavo a piangere. Persi quasi  10 chili… unica nota positiva!  di quello sì che ero molto contenta. Ero talmente depressa che gli amici facevano i turni per non lasciarmi mai sola. Devo dire grazie ancora oggi ad Elena, la temeraria, che durante i nostri discorsi notturni ha sempre ascotato le pazzie e le paranoie della classica rompipalle in paranoia per amore. Addirittura mia madre, che pur di non fare shopping si farebbe tagliare un piede, mi portò in giro a comprare scarpe e vestiti nuovi… Un giorno, al lavoro, una cliente mi si avvicinò e cortesemente mi disse che avevo scordato una cosa. Nulla. E come si dice, disastro, piansi a dirotto per mezz’ora circa. Quella poveretta, visibilmente mortifica cercò per tutto il tempo di consolarmi, senza riuscirci. Si avvicinò il mio capo e mi disse che per almeno una settimana mi avrebbe sostituita, di andarmene a casa a riposarmi e tornare quando mi sarei ripresa…

La cosa buffa è che tutti pensavano che fossi così triste per la fine della mia storia con Dario.

No.

Quella era una delle poche cose in quel periodo che mi facevano sentire me stessa: decisa, sfrontata e senza rimorsi.

Stavolta vi lascio con due canzoni che adoro di un artista che stimo moltissimo. Se vi va, a breve ci sarà il seguito di questa mia storia. Intanto buon ascolto e buona serata.  Mi raccomando, lasciatemi qualche commento, son sempre in attesa di suggerimenti! Ciao