Ciao a tutti ragazzi!
il mio è stato un lungo silenzio… questo periodo di clausura forzata mi ha chiuso i pensieri dentro la testa e anche un po’ la voglia di condividere… quello che vedo intorno a me spesso mi disgusta: la guerra dei poveri, tra i poveri… tutti lottano per spartirsi le briciole che gli avvoltoi ci lasciano. Già di per se’ sono approfittatori gli avvoltoi, poi in questo periodo ci governano con il regime del terrore. Quello che regna da sempre, che ogni tanto però dilaga per ribadire e rinforzare ancor di più la lontanza che intercorre tra le varie “classi” sociali… Ma cosa sono queste classi.. Di fronte ad una malattia mortale, una pandemia, il padre, la madre, il caro familiare non dovrebbero essere tutti sullo stesso piano? Ricco, povero, del nord o del sud? Sono solo alcune delle riflessioni che mi affollano la testa in questo periodo. Più di tutto però il mio pensiero si rivolge a mio figlio:7 anni. Lui sta imparando a vivere e si arrabbia se vede due persone in strada che parlano senza mascherina… Mi chiede di invitare i suoi amichetti a casa, ma non si può, vorrebbe uscire a mangiare una pizza, ma non si può. Certo, sono sacrifici che si devono fare, ma spero tanto che quando si potrà tornare ad riappropriarsi di una certa libertà di pensiero, lui sarà pronto a cambiare nuovamente modo di vedere la vita.
Il sentimento più bello derivato da tutta questa situazione, per me, è la gratitudine per quello che ci rimane, per quello che possiamo ancora condividere con chi ci vive accanto ogni giorno, anche solo con un messaggio per sapere se tutto sta procedendo bene. Ho davvero riscoperto alcune persone che erano solo inglobate dal vortice della quotidianità. Grazie per la vostra attesa, cercherò di tenere un diario di bordo e confrontarci insieme!