Luoghi comuni, cara Italia….

 

                                            my love

 

Ciao amici, eccomi dopo tanto tempo! Sono qui perchè ho avuto modo di pensare lungamente, visto che ero costretta a casa, blocccata dai batteri killer del mio pargoletto.

Pensieri non frivoli, ve lo premetto.
Riflettevo su come siamo sempre quasi obbligati ad agire ed a comportaci in un certo modo. Sono più vicina ai 40 che ai 30, quindi il mio savoir faire dovrebbe essere pressocchè perfetto. Diciamo che ogni tanto il mio sistema va i crush e il danno è presto fatto… Ecco, è solo che ultimamente il mio filtro non va più tanto bene, o forse non ho voglia di farlo funzionare. Un esempio?

Accompagno il nanetto all’asilo: sorriso stampato in faccia per il portinaio, per le maestre , ma soprattutto per gli altri genitori. Sì, ci siamo appoggiati ad una scuola a pagamento per ovvi impegni di lavoro ed esigenze di orari… Siamo arrivati a metà anno scolastico, quidi già diversi dagli altri. L’accoglienza…. vi dico solo che per farmi aggiungere al gruppo su whatsApp ci ho messo quasi 1 mese e mezzo. Dico, sulla chat, piuttosto preferirei un mese di orticaria, ma so di avere zero memoria ed allora bisogna scegliere il male minore. L’ingresso dei bimbi termina alle 9.15…. queste mamme e papà…. ma cosa devono raccontarsi che alle 10 meno un quarto sono ancora lì?  Per inserirci meglio, però, ho provato a capire. Con coraggio, faccio un bel respiro e penso che per amore di madre terrò il sorriso sulla bocca e sarò carina con tutti, anche se mi guardano tutti con lo sguardo “non mi guardate che mi cacate “. Vado e dico: “ciao sono la mamma di Attila, ci siamo trasferiti da poco, vi trovate bene in questa scuola? di che sezione siete?” sapete, tanto per rompere il ghiaccio. Ecco…. mi sono schiantata! ho battuto il naso su una lastra più fredda di un iceberg. Babbamia :/  Allora cade il mio filtro e me ne vado con un bel ghigno finto augurando una buona giornata a loro cari signori. Ma io dico, siamo genitori di bambini dell’asilo…. ma cosa dobbiamo insegnare? Siamo i primi ad essere indolenti, poco elastici, diffidenti e classisti. Mi viene da pensare che vorrei vivere in un posto dove le persone danno poca importanza ai luoghi comuni. Un posto dove si pensa a valorizzare il buono e la virtù di ognuno, un posto dove i nostri sentimenti, le nostre aspirazioni più profonde vengano prese in considerazione e curate per crescere e diventare realtà.

Ecco, cara Italia… il nostro paese… se pensiamo a quanto in passato hanno combattuto… stragi, vittorie, sconfitte. Ora la maggior parte delle persone si è stufata di sentir parlare del posto dove spendiamo la nostra vita, perchè ci hanno portato all’ esaperazione, al collasso, alla guerra tra parti sbagliate, parti che vorrebbero lo stesso bene. Come facciamo a trasmettere fiducia, carica, amore per le persone… Sono sinceramente abbattuta, perchè la vita e le relazioni all’ interno dell’asilo di mio figlio rispecchia bene, secondo me,  quello che ormai è il nostro modo di vivere.

Quindi per favore, se qualcuno si avvicina per instaurare un rapporto anche solo di cortesia, concedetegli almeno il beneficio del dubbio.

Vi lasci un po’ di musica. A presto. ;*

Lascitemi un commento, qui o dove volete, mi trovate sempre su stellapensante, Baci.

Alla prossima, per storie con Pablo o parliamo di serie tv?? ditemi cosa preferite!!!!